20071024

Ratatouille

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TITOLO ORIGINALE: Ratatouille

PRODUZIONE: USA

ANNO: 2007

REGIA: Brad Bird






L'ho visto questo pomeriggio e devo dire mi ha sorpreso! Mi aspettavo che fosse bello...la Pixar ormai ci ha reso note da tempo le sue possibilità espressive...ma stavolta sono andati oltre! Ratatouille ha una trama geniale! Remy, piccolo topo di campagna dall'olfatto stupefacente e dai modi "schizzinosi", sogna di diventare un grande cuoco. Fa suo il motto del grande chef Auguste Gusteau, cioè "Chiunque può cucinare". Legge libri di ricette, guarda le trasmissioni culinarie e mostra un talento incredibile nella combinazione dei sapori. E il suo sogno...si realizzerà, grazie anche all'amico "umano", il timido e impacciato sguattero Linguini.
L'idea di trasformare un topo...animale ripugnante per antonomasia, assolutamente inaccostabile alla cucina...in uno chef sopraffino! Per certi versi, anche se in versione decisamente più edulcorata, il topino ricorda il Jean-Baptiste Grenouille de "Il Profumo" (romanzo di Patrick Süskind dal quale è stato tratto anche il film "Profumo - Storia di un assassino" di Tom Tykwer): lasciando perdere le perversioni dell'omuncolo... anch'egli aveva un talento grezzo dettato dall'olfatto, anche se si sviluppava in un'innata capacità di combinare odori anziché sapori; e non dimentichiamo l'ambientazione francese in entrambi i casi. Certo...i fini di Remy sono decisamente più nobili e condivisibili di quelli di Grenouille, ma il rapporto tra "talenti" non mi sembra affatto azzardato.
Tornando al nostro film... troviamo battute intelligenti e mai scontate...personaggi divertenti e soprattutto...una tecnica di animazione incredibile, che rasenta la perfezione. E attraverso la risata lancia anche diversi messaggi positivi. Bellissima la frase "C'è più dignità in un'opera d'arte mediocre che in una mia stroncatura, che pur è divertente da scrivere per me e da leggere per voi", pronunciata dal temutissimo critico gastronomico Anton Ego, cattivo dall'aspetto vampiresco, ma sostanzialmente atipico visto il cambiamento finale. Bella la ricostruzione di Parigi, quasi eterea in panorami da cartolina quando si prospetta, dolce e imponente, davanti agli occhi incantati del "piccolo chef" Remy. Azzeccatissimo il titolo, che oltre a richiamare il protagonista vista la radice Rat- (Ratto), rappresenta una tipica pietanza francese a base di verdure, un piatto povero ma che acquista grandi significati all'interno del film.
Non vi anticipo altro...per non farvi perdere il "gusto" (mai come in questo caso termine adatto...) della visione. Non oso immaginare cosa riusciranno a produrre la prossima volta. Ci avevano già viziati con "Gli Incredibili"...
Da vedere...anzi...da non perdere!

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